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MASCIALE (SNALS/CONFSAL): SULLA VERTENZA FORMATORI INTERVENGA IL PRESIDENTE EMILIANO. QUESTIONE MOLTO POLITICA E POCO TECNICA

“Emiliano, se ci sei…batti un colpo. Le parti sociali, Snals in testa, hanno chiesto più volte l’intervento del Presidente della Regione Puglia nella vertenza che riguarda i formatori dei centri per l’impiego. È allarmante la sua assenza in una crisi occupazionale che riguarda circa 100 lavoratori, senza stipendio dal 18 marzo.”

È questo l’appello accorato del segretario di Snals/Confsal Puglia, Vito Masciale, a chi ha il potere e, soprattutto, il dovere di imprimere una linea politica ad una vicenda che, fino ad ora, è stata affrontata solo dai tecnici della Regione, evidentemente privi dei poteri decisionali che spettano al Presidente.

Il sindacalista ha le idee molto chiare. ” Nulla osta affinché la Regione imponga al cda di Arpal un concorso senza prove preselettive, che valorizzi l’esperienza pregressa dei candidati. – ha spiegato Masciale – Sul punto, è intervenuto di recente il TAR Puglia, pronunciandosi su una delibera comunale barese. Ebbene, il Tribunale Amministrativo, con ordinanza del 2019, ha respinto un’istanza cautelare per l’annullamento dell’atto, ritenendo che l’esonero del personale interno del Comune di Bari dalla prova preselettiva costituisce di per sé scelta organizzativa non manifestamente irragionevole, in relazione all’intuitiva riconducibilità a profili esperienziali.

“Sappiamo per certo che in Arpal i posti vacanti ci sono. Durante la gestione commissariale circa 200 lavoratori sono andati via e una trentina di stabilizzabili non sono stati poi assunti.”, ha puntualizzato il segretario, ricordando che all’ultimo confronto task force regionale-parti sociali (l’8 giugno) l’argomento “concorsi” non si è nemmeno voluto affrontare.

In questi ultimi mesi di trattative, che riguardano però una situazione nota da anni, l’unico risultato concreto è stato lo stanziamento di 2,5milioni di euro da parte della Regione per l’esodo incentivato dei nati tra il 1957 e il 1961. “Non è una soluzione che Snals può accettare perché salva con risorse pubbliche solo 48 lavoratori, che possono chiedere la pensione anticipata per una cifra di 1.100 euro al mese. E gli altri? Snals chiede un pacchetto di misure contestuali che tutelino tutti i lavoratori, ricollocando coloro che sono troppo giovani per la pensione ma che hanno 15-20 anni di esperienza alle spalle e che, in molto casi, hanno anche formato, attraverso gli enti di appartenenza, il personale Arpal.”

Si tratta di lavoratori con laurea o diploma che provengono da assunzioni ex albo formazione professionale e da assunzioni fatte in tutto l’arco temporale fino al 2021, spesso prestati ai centri per l’impiego (CPI) per fare formazione professionale oppure atti amministrativi. Sono dipendenti di enti di formazione che hanno lavorato fino all’inizio di quest’anno nell’ambito di affidamenti in appalto. L’ultima convenzione è stata proprio quella con Arpal, prorogata diverse volte e scaduta a febbraio.

“Il 18 marzo 2023 si è aperta una crisi occupazionale di cui non si vede la fine, anche se stiamo ragionando sulle possibili soluzioni ormai da anni. Ad aprile 2022 l’assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Puglia, Sebastiano Leo, in un comunicato stampa, parla di un incontro con i sindacati in cui emerge l’impossibilità tecnica di riproporre le modalità attuate fino ad allora per prolungare i rapporti di lavoro dei formatori. Nella stessa nota, Leo manifesta la volontà di valorizzare l’esperienza maturata dai formatori e di puntare alla salvaguardia professionale di questi. Dopo tredici mesi, invece, e diverse proroghe delle convenzioni, parliamo di cassa integrazione e licenziamento collettivo. Non c’è coerenza. Soprattutto, chiedo: Emiliano dov’è?.”