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DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO 2025-26, IL SEGRETARIO MASCIALE (SNALS/CONFSAL PUGLIA): “APPROVATO DALLA GIUNTA EMILIANO UN PIANO CON ISTITUTI SOVRADIMENSIONATI. ANCORA UNA VOLTA, LA REGIONE SULLA STRADA SBAGLIATA.”

“I tagli alle autonomie scolastiche non sono mai un bene, comunque vengano attuati. A maggior ragione, non sono un bene, anzi sono un danno enorme, se producono, attraverso la fusione di due o più scuole, mega istituti di oltre 1.200 alunni. È quanto sta accadendo in Puglia, ancora una volta. Il Piano di dimensionamento regionale per l’anno scolastico 2025-26 taglia 18 autonomie sul territorio regionale, generando almeno quattro istituti che sfiorano i 1.500 alunni. Tali scuole saranno decisamente sovradimensionate rispetto alle necessità di sorveglianza e sicurezza che vanno garantite, soprattutto nel primo ciclo, dove la giovane età degli studenti impone attenzioni maggiori. Oltre i 1.200 alunni le scuole non hanno diritto ad unità aggiuntive in termini di collaboratori scolastici e sono proprio loro che hanno funzioni di sorveglianza nelle scuole.”

Così si è espresso il segretario di Snals/Confsal Puglia, Vito Masciale, sul Piano di dimensionamento scolastico 2025-26, proposto dall’assessorato all’Istruzione, Formazione, Lavoro e approvato dalla giunta Emiliano il 30 dicembre scorso. A preoccupare il sindacalista, oltre alla sicurezza all’interno degli istituti, anche la possibile perdita di posti di lavoro. Con la riduzione di ciascuna autonomia, infatti, si perde un posto da DS, un posto da DSGA e, nel caso di istituti sopra i 1.200 alunni, anche diversi posti di collaboratore scolastico. “Non mi convincono del tutto le rassicurazioni del direttore Silipo (Ufficio Scolastico Regionale della Puglia n.d.r.), che ha detto che, nell’anno scolastico in corso, nonostante il dimensionamento, l’organico ATA delle scuole pugliesi è rimasto uguale a quello del precedente. Questo dato è da approfondire ma quel che è certo è che non vi sono garanzie per il futuro. Il DPR 119/2009 parla chiaro e la riduzione del numero di posti ATA di 2.174 unità, in un primo momento prevista in manovra economica già dal prossimo anno, è solo rimandata al successivo.”

Secondo Masciale, il dimensionamento scolastico “è un fallimento per tutti gli attori coinvolti. Per il Governo nazionale, in primis, che nella legge di bilancio 2023 ha inserito una norma attuativa del PNRR che comporta una ulteriore revisione dei criteri per l’attribuzione delle autonomie scolastiche su base regionale, portando a 900 iscritti il coefficiente minimo per avere l’autonomia. È un fallimento per la politica regionale: spesso i processi di dimensionamento hanno risposto più a logiche di politica locale che all’obiettivo di migliorare il servizio, dando luogo ad accorpamenti non di rado poco funzionale. Infine, il fallimento è pure dei sindacati, che sono stati sentiti ma solo di rado ascoltati.”