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IL SEGRETARIO MASCIALE DOPO LA SENTENZA DELLA SUPREMA CORTE: SUI REATI SESSUALI SI FACCIA DIVULGAZIONE NELLE SCUOLE

 

Apostrofare ripetutamente un compagno o compagna di scuola con battute a sfondo sessuale è reato penale. Lo ha deciso la Cassazione con la sentenza 2862 del 24 gennaio scorso, relativa al caso di una ragazza vittima di palpeggiamenti e gesti di natura sessuale come schiaffi sul sedere, conditi con epiteti riferiti sempre alla sfera dell’erotismo. Andare a scuola per lei era diventato un incubo, tanto da causarle pesanti crisi isteriche.

“La Suprema Corte fa chiarezza su una condotta spesso vissuta con imperdonabile leggerezza dai ragazzi. – osserva il segretario di Snals Puglia, Vito Masciale – Occorre portare questi temi nelle scuole per scoraggiare i potenziali molestatori e supportare le vittime di molestia sessuale. Tra l’altro, il codice penale non fa differenza tra chi commette gli abusi e chi ha l’obbligo giuridico di impedirli. Anche i docenti, che sono tenuti alla vigilanza, devono essere adeguatamente formati per intervenire ed evitare di finire in un’aula di Tribunale. Solidarietà a questa ragazza, che spero possa ritrovare il piacere di andare a scuola. Quando la cronaca ci restituisce scenari così problematici, tutto il mondo della scuola deve interrogarsi sulle possibili soluzioni.”

“Appare indispensabile intensificare l’attività di prevenzione sui giovani.”, conferma l’avvocato pugliese Antonio Maria La Scala, che da anni fa divulgazione sui reati sessuali (anche in rete) negli istituti scolastici d’Italia con l’associazione “Gens Nova” (di cui è presidente). “Ancora una volta ci si meraviglia di una condotta che da sempre costituisce reato. – spiega – La molestia è reato dal 1930, data di entrata in vigore del nostro codice penale. Oggi è ancora più grave, visto che è entrata in vigore la legge n.4 del 2021, che punisce proprio le molestie sessuali sui luoghi di lavoro.”