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IL SEGRETARIO SNALS/CONFSAL PUGLIA MASCIALE SOLLECITA LA REGIONE: SUL DIMENSIONAMENTO SI PASSI DALLE PAROLE AI FATTI

“L’assessore Leo è passato dalle parole ai fatti? Il presidente Emiliano e la giunta sono con lui?”

Sono gli interrogativi che il segretario di Snals/Confsal Puglia, Vito Masciale, si pone e pone all’assessore alla Formazione e Lavoro ad una settimana dall’incontro in Regione sul dimensionamento scolastico previsto dalla legge di Bilancio 2023.

Ai sindacati di categoria, che avevano chiesto un confronto con le istituzioni già a fine gennaio, era stato, infatti, assicurato in quella sede che anche la Puglia, come la Campania, avrebbe presentato ricorso alla Suprema Corte contro la misura che nel Mezzogiorno significherebbe essenzialmente tagli pesanti al contingente organico delle scuole e abbassamento del livello dei servizi.

“La cronaca di oggi riporta una buona notizia: anche la Regione Toscana, che pure avrà ricadute inferiori a quelle della Puglia, ricorrerà davanti alla Corte Costituzionale contro la nuova disciplina di riorganizzazione della rete scolastica e sta dialogando con Puglia ed Emilia-Romagna nell’ottica di adesione alla campagna di mobilitazione generale aperta dal governatore De Luca. Per questo, sollecitiamo Emiliano (e con lui l’assessore Leo) a stringere i tempi e mettere in campo subito ogni possibile iniziativa per bloccare la decisione del Governo. – ha spiegato Masciale – Si tratta di norme lesive di competenze regionali in materia. Inoltre, l’accorpamento di istituti sulla base dei coefficienti contenuti nelle nuove disposizioni pregiudicherebbe l’efficienza dei servizi.”

Il tempo non è molto. È previsto che, entro il 31 maggio dell’anno solare precedente all’anno scolastico di riferimento, un decreto del ministro dell’Istruzione e del Merito (di concerto con il MEF e previo accordo in sede di Conferenza unificata) determini i criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi. Siamo già a metà febbraio. Se venissero applicati i tagli previsti nella legge di Bilancio, la parte più difficile ed ingrata toccherebbe alle Regioni, nelle cui competenze rientra il dimensionamento del personale e quindi la scelta di quali scuole autonome sopprimere. A preoccupare è anche l’istituto della reggenza a cui attualmente sono destinate le istituzioni scolastiche sottodimensionate. Il ministro dice di volerlo abolire ma guardando i numeri dei tagli c’è qualcosa che non torna.