Al momento stai visualizzando Ragazzo autistico senza insegnante specializzato. La famiglia lo ritira dalle lezioni e Decaro scrive al ministero.

Ragazzo autistico senza insegnante specializzato. La famiglia lo ritira dalle lezioni e Decaro scrive al ministero.

Masciale: Importante fare squadra con il mondo della scuola

“È triste che la famiglia, a cui va tutta la nostra solidarietà, si sia alla fine arresa, perdendo completamente la fiducia nell’Istituzione scuola, ma iniziative come quella del sindaco Decaro ci fanno vedere una luce in fondo al tunnel.”

Così il segretario di Snals/Confsal Puglia, Vito Masciale, commenta una delle ultime notizie di cronaca regionale riguardanti il mondo della disabilità e della scuola: la mamma di un ragazzo autistico di Bari “costretta” a ritirare il figlio dal suo Istituto all’arrivo dell’ennesimo insegnante di sostegno (il diciassettesimo, per la precisione) non specializzato.

Il caso, denunciato attraverso le testate locali e poi ripreso dalla trasmissione televisiva “Le Iene”, ha spinto il sindaco del capoluogo a scrivere, in qualità di presidente dell’ANCI, una lettera al ministero dell’istruzione, formulando una richiesta precisa e cioè che venga prevista una specializzazione ad hoc per i docenti che si occupano dello spettro autistico.

Un rappresentante delle istituzione che si espone ed è disposto a fare squadra con il mondo della scuola è, secondo Masciale, sicuramente una buona notizia. Restano, però, aperti molti interrogativi. “Uno su tutti: saprà la riforma prevista per un continuo sviluppo professionale e di carriera del personale scolastico, attraverso l’istituzione di una Scuola di Alta formazione, rispondere a questa richiesta? E ancora: nell’attesa che questa nuova istituzione funzioni, sapranno le università italiane inserire nei percorsi dei TFA che organizzano per il sostegno contenuti che colmino questa lacuna di competenze?”

“Tra l’altro, c’è un problema di base. – conclude il segretario – I posti di ruolo di sostegno che il ministero mette a disposizione sono ancora assolutamente insufficienti a coprire il fabbisogno. Aumentarli migliorerebbe molto la situazione: più stabilità per i docenti significa anche maggiore continuità didattica.”