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SCUOLE AL COLLASSO IN PUGLIA PER IL CALDO, SOLO IL 4,8% POSSIEDE CONDIZIONATORI NELLE AULE. MASCIALE: “A RISCHIO LA SICUREZZA DI LAVORATORI E STUDENTI. INTERVENGA IL GOVERNO REGIONALE”

“Abbiamo aule tutte dotate di LIM (lavagna interattiva multimediale) o digital board, ma prive di condizionatori. È l’ennesimo controsenso della scuola pubblica italiana. In Puglia, secondo open data del MIM, su 3.977 sedi scolastiche, nell’anno 2023-24 solo 191 (il 4,8%) possedeva un impianto di condizionamento/ventilazione. Siamo anche sotto il 6% del dato nazionale, pur essendo una delle regioni d’Italia dove si registrano in estate le temperature più elevate. Questo il ministro Valditara lo sa bene poiché nei giorni scorsi è stato ospite al Forum in Masseria, rassegna di economia e politica organizzata a Manduria (Ta) dal giornalista Bruno Vespa. Qui ha parlato dei “massimi sistemi”, a partire dalla riforma a lui cara del 4+2, ma non della sicurezza nelle scuole, messa a rischio anche dall’emergenza climatica. Le temperature hanno raggiunto livelli critici durante gli esami di maturità 2025. In molti istituti, studenti e docenti hanno affrontato le prove finali quasi boccheggiando e non si può nemmeno, propriamente, parlare di emergenza, visto che la situazione è nota da tempo. Come può il ministro, in queste condizioni, anche solo pensare ad un Piano Estate? Ampliare e sostenere l’offerta formativa nel periodo di sospensione estiva è cosa buona e giusta ma bisogna porre prima le basi per rendere vivibili gli ambienti.” È l’amara riflessione del segretario generale di Snals/Confsal Puglia, Vito Masciale, a seguito delle numerose segnalazioni di disagi e malori giunte nei giorni giorni scorsi e relative all’ anno scolastico ormai alle battute finali. Sono tutte conseguenze del cambiamento climatico, che “mette a rischio l’incolumità dei lavoratori della scuola, per non parlare degli studenti.”

“Occorre rivedere la normativa. – specifica il sindacalista – Il DLGS 81/2008, Testo Unico sulla Sicurezza, non stabilisce valori precisi per la temperatura nelle scuole. Alcune Regioni hanno stabilito con apposite delibere i limiti di temperatura e umidità per i luoghi di lavoro. Faccio, quindi, appello al Governo nazionale e regionale affinché si colmi questo vuoto normativo, partendo dalla legge n.23 dell’11 gennaio 1996 e dalle norme UNI EN ISO 7726 e 7730, che affrontano il tema del confort termico e dell’umidità. Secondo lo studio sulla sicurezza e benessere nelle scuole dell’INAIL, la temperatura ideale per la maggior parte delle attività scolastiche in inverno sarebbe tra i 19-22 gradi con umidità relativa tra il 40-50%. In estate si parla di 24-26 gradi e umidità relativa tra il 50-60%. Ignorare queste indicazioni è una violazione dell’articolo 2087 del codice civile, che impone il rispetto dell’integrità fisica e morale dei lavoratori.”

Ma quanto costerebbe allo Stato installare i condizionatori dove servono? “Il dicastero di Viale Trastevere non fornisce stime in questo senso, ma è possibile fare un calcolo approssimativo   partendo dal numero degli studenti, che sono circa 7milioni. Con una media di 20 alunni per classe, si arriva a circa 350mila aule, a cui vanno aggiunti altri locali dedicati all’attività didattica, come i laboratori e le mense. Il numero complessivo delle aule si aggira sulle 400mila. Quelle sprovviste di condizionatori sono circa il 90%, cioè 360mila locali da dotare di condizionatori. Con una spesa media di circa 500-600 euro per macchina, si arriva ad un costo complessivo iniziale che oscillerebbe tra i 180 milioni e i 210 milioni di euro.Una spesa notevole per le casse pubbliche, ma necessaria.

Il ministro e gli enti locali preposti alla gestione e manutenzione delle strutture scolastiche non possono continuare ad ignorarne l’inadeguatezza delle strutture e la necessità di garantire, anche in estate e in fase di avvio dell’anno scolastico, condizioni ambientali compatibili con i principi costituzionali di tutela della salute. Urge un Piano nazionale per l’adattamento climatico delle scuole, con priorità per le regioni del Centro-Sud, per predisporre misure straordinarie in vista dell’anno scolastico 2025/2026, con attenzione prioritaria agli edifici scolastici privi di climatizzazione.”

“Questa, ovviamente, è una provocazione. – conclude Masciale – So bene che nessuno a Roma, nei prossimi due mesi, metterà mano alla questione. Ci ritroveremo al 16 settembre, giorno di ripresa delle lezioni in Puglia, con le aule roventi. Settembre è ancora un mese a forte rischio emergenza caldo.  Ignorare l’aspetto sicurezza nelle scuole non è degno di un Paese civile.”