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VITO MASCIALE (SEGRETARIO SNALS PUGLIA) SUL CASO DELL’ISTITUTO MAZZINI-MODUGNO: “LA DIRETTIVA DELLA PRESIDE NON VÌOLA LA LEGGE. NOCIVA E FUORVIANTE LA POLEMICA A MEZZO STAMPA”.

Questo episodio di cronaca è l’ennesimo tristissimo esempio di come la scuola viene maltrattata nel nostro Paese. Abbiamo una legge dello Stato del 2015 e un Piano nazionale per la Scuola digitale dallo stesso anno, però non abbiamo i fondi per attuarlo o, meglio, abbiamo i soliti spiccioli. Se si tratta della scuola si fanno le nozze con i fichi secchi.” È questa la posizione del segretario regionale Snals/Confsal Vito Masciale sul caso di cronaca che è rimbalzato nei giorni scorsi su tutte le testate locali: alcuni genitori dell’Istituto comprensivo Mazzini-Modugno di Bari, in disaccordo con la scelta della scuola di “imporre” l’uso dell’iPad esclusivo a carico della famiglia, hanno contattato i giornalisti mettendo sotto accusa la preside.

“L’istituto ha adottato un piano di studio ove i dispositivi elettronici sono parte fondamentale dell’offerta formativa”, recita il modulo che i genitori avrebbero dovuto firmare al momento dell’iscrizione. “La preside ha agito correttamente e con trasparenza – dice Masciale – Il dirigente scolastico ha comunicato alle famiglie la necessità dello strumento che sarà utilizzato, proprio come, fino a poco tempo fa, si davano istruzioni sui libri di testo e sui vocabolari. Per giunta, ha spiegato di essere arrivata all’individuazione del fornitore dopo aver fatto una normale gara sul mercato elettronico della pubblica amministrazione (Mepa).” “Il punto è un altro. – conclude – Il Ministero ha emanato dal 2015 una serie di disposizioni normative (in primis la legge 107/2015) e linee guida , che prevedono, tra l’altro, l’obbligo per tutte le scuole di avere un curricolo digitale che deve rientrare nella normale offerta normativa. I fondi destinati a questo, però, sono scarsissimi. Ricordo che l’art.34 della Costituzione dice che la scuola è aperta a tutti e questo vuol dire che i capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno il diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. Lo Stato dovrebbe rendere effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie e altre provvidenze. Per giunta, l’Azione 6 del Piano nazionale per la Scuola digitale ha proprio come slogan: Bring Your Own Device (trad. Porta il tuo dispositivo). Il Ministero dovrebbe, coerentemente, dare i soldi per comprare device.”