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Le foto del convegno del 15 maggio 2023

Dimensionamento scolastico in Puglia: la risposta del segretario  regionale Snals Vito Masciale alle affermazioni dell’assessore regionale Leo .

 

“Con una serie di artifici retorici, per altro mal riusciti, l’assessore Leo sposta il focus del problema per non entrare nel merito dei rilievi che gli sono stati posti. Ritengo doveroso, a questo punto fare delle precisazioni anche a beneficio dei lettori e dei lavoratori della scuola

È la risposta del segretario regionale di Snals/Confsal Puglia, Vito Masciale, alle affermazioni dell’assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Sebastiano Leo, contenute nell’intervista rilasciata nei giorni scorsi al quotidiano “L’Edicola” sul Piano di dimensionamento scolastico 2025/26 appena approvato dalla giunta Emiliano.

“Le proteste di chi in questo momento non approva le decisioni assunte sbagliano destinatario perché dovrebbero essere rivolte a chi ci ha costretto ad assumerle (il Governo n.d.r.)”, dice Leo, sottolineando che nel 2023 la Puglia aveva presentato ricorso al Tar Lazio sul dimensionamento, perdendolo.

“Ad ognuno le sue responsabilità – precisa il segretario  Masciale -. Nessuno ha mai accusato la Regione per il dimensionamento, voluto da una legge nazionale, sebbene dopo il ricorso al Tar si sarebbe potuto fare appello al Consiglio di Stato. Ciò che si contesta è il modo in cui la Puglia ha poi attuato la norma: lo scorso anno gravando quasi esclusivamente sul primo ciclo e quest’anno superando pericolosamente il livello di guardia sui numeri della popolazione scolastica con istituti sovradimensionati.

C’era, inoltre, una questione rimasta in sospeso: a luglio Leo ha dichiarato ad un organo di stampa che, secondo i suoi tecnici, i conteggi del MIM sul numero di autonomie da ridurre per la Puglia erano sbagliati e ha detto di averlo segnalato al ministero. L’errore potrebbe esserci, dal momento che il decreto interministeriale n.127 del 30 giugno 2023 definisce su base triennale i criteri per il contingente organico di DS e DSGA in base al parametro della popolazione scolastica regionale e questo calcolo è basato su proiezioni che, di anno in anno, possono essere smentite dal numero delle effettive iscrizioni alle scuole. Cosa ne è stato di quella segnalazione? Ho posto il quesito all’ultimo tavolo di confronto ma la risposta dell’assessore è stata evasiva. Ho l’impressione che Leo non voglia rogne con Valditara. Sembra che la Regione Puglia, al contrario di altre, abbia smesso di fare pressing per ottenere una riduzione dei tagli alle scuole. Lo spauracchio del commissariamento, procedura a cui vanno incontro le regioni che non approvano il Piano di dimensionamento nei tempi previsti dalla L. 197/2022, non funziona. Solo i profani non sanno che, presumibilmente, il commissario ad acta nominato da Roma sarebbe il DG dell’Ufficio Scolastico Regionale e, quindi, non certamente uno che non conosce le esigenze del territorio (come sostenuto dall’assessore). Scegliere di non approvare il Piano e farsi commissariare è un atto squisitamente politico.”

“Faccio presente, inoltre, che ci sono soluzioni più soft e sono quelle adottate da Emilia Romagna e Toscana. L’Emilia Romagna non procederà agli accorpamenti previsti dalla riforma del dimensionamento scolastico voluta dal Governo, perché basata su conteggi da parte del MIM che non corrispondono ai numeri reali di studenti e studentesse frequentanti gli istituti. Preso atto della discordanza tra previsioni ministeriali e dati effettivi, la Giunta guidata da Michele de Pascale ha deciso, in via cautelativa, su proposta dell’assessore competente, di sospendere gli accorpamenti. La Toscana, invece, ha approvato il Piano per il prossimo anno scolastico ma l’ha congelato, presentando ricorso al Tar per il riconteggio.”

Il segretario Masciale  conclude con un’istanza diretta all’assessore Leo: “Lo Snals/Confsal Puglia chiede di avere contezza della correttezza dei numeri ministeriali e della verifica degli stessi da parte della Regione. Ogni autonomia persa comporta la riduzione di un posto di lavoro da DS e uno da DSGA, oltre che la perdita indiretta di diversi posti di collaboratore scolastico.”