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Concorsi: il dossier che scotta

Tra i dossier che il neo ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara avrà trovato sulla sua scrivania ce n’è uno particolarmente delicato: è quello relativo ai concorsi, indispensabili per far funzionare il mastodontico meccanismo della scuola pubblica. La fine dell’anno solare è prossima e, a causa del ritardo accumulato, i tempi per indirne alcuni annunciati e promessi stanno inesorabilmente per scadere. Realizzare le procedure concorsuali non è un semplice adempimento amministrativo ma lo strumento per risolvere un problema cruciale: la carenza di organici nei vari ruoli (dirigenti scolastici, dirigenti tecnici, DSGA, docenti, personale ATA).

Secondo i dati forniti dal Ministero, su un totale di 94mila assunzioni di docenti autorizzate dal MEF per il 2022-23 poco meno della metà è stato coperto con nuove nomine di docenti in ruolo. Per esempio, dei 14.400 posti del concorso straordinario-bis per la secondaria ne sono stati assegnati ai vincitori dal primo settembre scorso soltanto 3.200. Occorre focalizzare le difficoltà a costituire le commissioni esaminatrici, magari garantendo il distacco dal servizio dei componenti per il tempo dello svolgimento delle prove. Occorre anche semplificare i quesiti e, soprattutto, controllarne preventivamente, in maniera rigorosa, la correttezza. Si eviterebbe, così, la pioggia di ricorsi che inceppa le procedure e mina la credibilità e l’immagine dell’Amministrazione.

Tra i concorsi fermi ai blocchi di partenza c’è quello per 146 posti di dirigente tecnico, già rinviato due volte con decreti Milleproroghe, che rischia l’ennesimo rinvio. La figura del dirigente tecnico è strategica per il sistema di valutazione e, nella correlata funzione ispettiva, svolge un ruolo essenziale per contrastare abusi e irregolarità sia nella scuola pubblica che in quella paritaria. Oggi i dirigenti tecnici rimasti in servizio sono circa una ventina su tutto il territorio nazionale e il Ministero copre le esigenze attivando incarichi a tempo determinato, nominando docenti o dirigenti scolastici di fiducia, chiamati ad un ruolo di supplenza.

È atteso anche il nuovo bando per l’assunzione di dirigenti scolastici. Esaurite le graduatorie di merito dell’ultimo concorso per ricoprire i posti vacanti al primo settembre di quest’anno, ora è urgente pubblicare un nuovo bando anche per evitare il ricorso alle reggenze, che penalizzano sia le scuole (con un capo d’Istituto dimezzato) sia gli stessi dirigenti (con sovraccarico di impegni e responsabilità). Nell’Assemblea nazionale dei dirigenti scolastici, indetta lo scorso 4 novembre a Roma da FLC CGIL, CISL scuola, UIL scuola e SNALS/Confsal, i presidi si sono dichiarati vittime di molestie burocratiche, che incidono pesantemente sulla qualità del servizio scolastico.

Non ancora pronto il bando del concorso per DSGA, di cui è stato già definito il regolamento. Una figura decisiva per la gestione amministrativa e per l’attuazione dei progetti. Molte scuole, interessate alla stesura dei progetti finanziati dal PNRR, non dispongono dei responsabili che definiscano i piani e ne assicurino l’attuazione e, quindi, la realizzabilità. Mancano oltre 2mila DSGA titolari e non basta il lodevole servizio di supplenza degli assistenti amministrativi facenti funzione.

Poi ci sarebbe il concorso annunciato, e non ancora bandito, per l’assunzione di circa 5mila docenti di religione cattolica. Il primo e unico concorso è del 2004.

Infine, manca il bando per l’assunzione di docenti di educazione motoria per le classi quarte e quinte delle scuola primaria, dove sono stati nominati provvisoriamente docenti precari.

Alla fine del suo mandato, potremo ascrivere al ministro Valditara il merito di aver espletato tutti questi “compiti” e godere finalmente di una scuola pubblica con organici adeguati alle necessità? (Ro.Dem.)