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Dimensionamento scolastico in Puglia: il ministro ha deciso stop ai tagli nel 2026/27

 

“Questa è ovviamente una buona notizia” è il commento del segretario regionale Snals Vito Masciale “  elimina dal dialogo con la Regione Puglia il principale punto di confronto/scontro.”

“E’ una opportunità che mi auguro la Regione voglia utilizzare per dare mano ad un progetto che proietti davvero la scuola di Puglia nel futuro per il bene dei nostri ragazzi, delle loro famiglie ed uno sviluppo del benessere di tutto il territorio” continua il prof Vito Masciale. “ Cosa andremo a proporre nei prossimi incontri con i rappresentanti della regione ?” si chiede il prof. Masciale  “Presto detto : proporremo innanzi tutto una massiccia e articolata lotta alla dispersione scolastica che in puglia ora si attesta intorno al 13%. Indubbiamente sono stati fatti dei progressi basi pensare che nel 2021 si attestava intorno al 17% ma rimane sempre un dato alto che non ci permette di dormire sugli allori per la decisione presa dal Ministero . Nel 2024 ben 38.000 ragazzi pugliesi hanno abbandonato la scuola. L’abbandono e la dispersione sono due aspetti molto concatenati. In pratica l’abbandono è l’ultimo atto della dispersione. Quando parliamo di dispersione inoltre dobbiamo distinguere fra dispersione esplicita e quella implicita come gli addetti ai lavori sanno. La dispersione esplicita è quella che deriva dal non proseguimento degli studi quella implicita è quella che deriva dal conseguimento di un titolo ma senza aver acquisito le conoscenze e competenze minime legate al titolo conseguito che ogni anno i test INVALSI attestano. Le difficoltà che vive il sistema scuola vanno comunque inquadrate in una politica regionale più ampia e non solo di settore. C’è un problema di denatalità su cui le politiche sociali a favore delle famiglie con una politica attiva sulla stabilità del lavoro potranno intervenire. Senza di queste i giovani pugliesi continueranno ad abbandonare questa bellissima regione. Ma ritornando alla scuola, in tempi più brevi ,si può migliorare ed incrementare il  numero dei ragazzi iscritti e frequentanti mettendo a disposizione delle scuole risorse per progetti didattici sempre più personalizzati e a favore delle famiglie risorse che consentano loro di poter mantenere i figli a scuola e servizi aumentando ad es. gli asili nido nei posti di lavoro.  Le aziende pugliesi sono nella maggior parte a carattere medio-piccolo familiare e servono incentivi per incrementare e migliorare il dialogo con le scuole affinchè offrano possibilità di esperienze lavorative anche durante il periodo scolastico.

Anni fa c’era un progetto “ Diritti a scuola “ che aveva riscosso anche il plauso dell’unione europea ma col cambio di amministrazione regionale l’iniziativa validissima è stata abbandonata.

Aumentare l’offerta formativa non è indispensabile. Diminuire il numero di alunni per classe per eliminare “ le classi pollaio “ consentirebbe ai docenti di poter meglio curare l’inserimento in classe del singolo allievo ed ogni alunno curato è un alunno salvato dalla dispersione. Ed infine” conclude il segretario Vito Masciale” la regione potrebbe far sentire tutto il suo peso nell’ambito della conferenza stato regioni per ridurre la piaga più grande della scuola italiana: il precariato dei docenti. La continuità del dialogo didattico educativo alunni-docente è sempre stata una garanzia di successo scolastico. “